Una nuova filiera zootecnica per l'agricoltura rigenerativa
Dott.ssa Arianna Cattaneo - Phd
L'allevamento degli insetti nella UE
La produzione di insetti per mangimi e alimenti per animali domestici sta crescendo rapidamente in tutto il mondo.
A partire dal 2015, nell’Unione Europea, alcune imprese hanno avviato con successo alcune operazioni nel mercato degli alimenti per animali domestici.
Nel corso degli anni, l’autorizzazione delle Proteine Animali Trasformate ricavate da insetti nell’acquacoltura, seguita dall’autorizzazione ad impiegare insetti nei mangimi per pollame e suini, hanno offerto nuove opportunità agli operatori del settore.
Con il regolamento per l’utilizzo di larve vive come alimenti per polli e maiali d’allevamento le opportunità per lo sviluppo del settore si sono moltiplicate.
Una realtà già operativa
Negli ultimi anni l'offerta di mangimi a base di insetti è cresciuta rapidamente nel mercato europeo, in particolare nel segmento degli alimenti per animali domestici.
I principali operatori del settore dell'acquacoltura hanno inoltre avviato importanti collaborazioni finalizzate allo sviluppo del settore delle farine di insetto.
A livello internazionale si osserva un alto livello di interesse da parte del settore avicolo, per la compatibilità naturale dell’alimento e per i numerosi vantaggi in termini di benessere animale.


E' quindi necessario affrontare questo mercato operando su segmenti ad alto valore aggiunto, organizzandosi progressivamente per un allargamento dell'offerta, compatibilmente con la capacità di produzione complessiva.
Peraltro, non va sottovalutato il fatto che la scarsità dell’offerta combinata con le proprietà superiori - e per certi versi uniche - dei prodotti a base di insetto permette di posizionamenti strategici che, di fatto, limiteranno lo scenario competitivo che non sarà basata esclusivamente su elementi di prezzo.
Per cui le prospettive del settore sono molto positive, anche se il numero ancora molto limitato degli operatori del settore non permette di presidiare tutti i segmenti potenziali di domanda.
Attualmente la produzione complessiva europea di farina di insetto raggiunge a stento 10 mila tonnellate all'anno e, per almeno 10 anni, sulla base degli investimenti previsti, la produzione europea di farine e altri derivati di insetto non sarà sufficiente per soddisfare la domanda dei grandi acquirenti.
Sostenibilità al primo posto
L'industria dell'allevamento degli insetti nasce da una visione semplice: trasformare un problema, gli scarti organici, in una risorsa per il futuro. Gli insetti sono il punto di incontro tra natura e innovazione: piccoli organismi capaci di creare valore dove oggi c’è solo spreco.
"no more food to waste" era uno slogan lanciato in occasione dell'Expo 2015. Eppure, ogni anno, in Europa milioni di tonnellate di residui agroalimentari vengono smaltiti senza essere valorizzati.






L'allevamento di insetti è una nuova filiera zootecnica che riduce i costi di smaltimento dei rifiuti, genera efficienza industriale e costruisce nuove filiere locali, senza bisogno di sussidi pubblici.
Ma il potenziale va oltre l’alimentazione: dagli insetti si ottengono molecole preziose come la chitina e l’acido laurico, utilizzate in cosmetica, biomedicina e nuovi materiali sostenibili.
Questa tecnologia unisce economia circolare, biotecnologie e transizione ecologica. È una risposta pragmatica e visionaria alla sfida della sostenibilità: trasformare gli scarti in valore, creare lavoro, e costruire un modello produttivo più intelligente e rispettoso del pianeta.
Almeno un terzo di questi materiali può diventare il nutrimento ideale per produrre farine e oli proteici, riducendo la dipendenza dell’Europa da soia e farine di pesce importate.
Investire negli insetti significa partecipare a un cambio di paradigma. La produzione di proteine alternative è ormai una priorità europea e la bioconversione rappresenta una delle soluzioni più concrete e scalabili.
Una industria dal futuro promettente
In questo senso, i probabili nuovi sviluppi normativi (ad esempio l’autorizzazione di nuovi substrati come mangime per insetti) giocheranno un ruolo chiave nell’incremento della produzione di insetti e dei loro ingredienti derivati, portando implicitamente ad una diminuzione dei prezzi.

Una industria dal futuro promettente
In questo senso, i probabili nuovi sviluppi normativi (ad esempio l’autorizzazione di nuovi substrati come mangime per insetti) giocheranno un ruolo chiave nell’incremento della produzione di insetti e dei loro ingredienti derivati, portando implicitamente ad una diminuzione dei prezzi.
Criticità
Nonostante le favorevoli previsioni di settore, ci sono almeno quattro situazioni di contesto sfavorevoli, che non debbono essere sottovalutati:
Il fallimento nel corso del 2025 di alcune tra le prime iniziative industriali, basate sulla realizzazione di grandi vertical farm;
le opposizioni e gli ostacoli allo sviluppo di questa nuova filiera posti in sede europea a italiana da parte di settori importanti della politica italiana (coldiretti e governo italiano);
La mancanza di un modello tecnologico prevalente per la gestione del ciclo di vita;
L'impossibilità di utilizzare alcune tipologie di sottoprodotti come feedstock di alimentazione degli insetti.
Le specie autorizzate
Le otto specie di insetti autorizzate per l’allevamento nella UE presentano queste caratteristiche:
Larve e adulti non sono considerati parassiti o vettori di malattie e zoonosi.
Per immagazzinare abbastanza energia e sopravvivere nell'intero stadio adulto, le larve di questi insetti hanno bisogno di mangiare grandi quantità di cibo.
In poche settimane, trasformano le sostanze nutritive dei rifiuti organici in proteine e grassi.
Le larve producono anche il frass, un ammendante organico ricco di sostanze minerali e con caratteristiche di elicitore.


Il ciclo di vita larvale è di circa 20 giorni .
In questo periodo aumenta il suo peso da 0,2 mg a oltre 200 mg.
La raccolta avviene a livello di pre-pupa.
Da adulta vive pochi giorni, nei quali non mangia.
Innocua per l’uomo, non sciama.
Efficacia provata nella riduzione di Salmonella e Escherichia Coli nei liquami.
Allevata con successo per il trattamento di scarti organici


La mosca soldato - Hermetia illucens - è l'insetto più utilizzato nella bioconversione dei residui organici






Prodotti insect-based
La farina di insetti «generica» è stata inizialmente considerata il principale indicatore di redditività del settore, con l’aspettativa che si affermasse come una commodity agricola simile alla soia o alla farina di pesce.
Oggi, per vincoli normativi e caratteristiche produttive, non è possibile un confronto diretto con le proteine tradizionali quotate sui mercati.
Il vero valore dell’insect farming risiede invece nella diversificazione dei prodotti:


Ciascun derivato apre un mercato specifico, con differenti logiche di posizionamento, prezzo e criteri di valore.
Larve vive
sono il prodotto più promettente, se destinate ad allevamenti avicoli e a collezionisti di rettili o uccelli. Possono essere ammesse nella certificazione biologica e, integrate nella dieta di galline ovaiole e broiler, migliorano il benessere animale, riducono la conflittualità e valorizzano la qualità delle uova, in particolare la colorazione del tuorlo.
Farina di larva
E' una fonte proteica di alta qualità (circa 60% di proteine), adatta a polli, pesci e animali domestici. In molti Paesi è impiegata anche per l’alimentazione umana, in integratori e prodotti proteici. L’uso alimentare è ancora limitato dalla normativa europea, ma si prevede un’evoluzione favorevole. La qualità della farina dipende dal substrato e dalle condizioni di allevamento.
Larve essiccate
ottenute tramite essiccazione controllata, conservano un elevato contenuto proteico e lipidico, restando stabili e sicure nel tempo. Utilizzate in mangimi per polli e animali domestici, favoriscono crescita e digestione. Leggere e facilmente conservabili, rappresentano una fonte nutritiva completa, naturale e sostenibile.
Grasso di insetto
estratto naturalmente senza solventi, è ricco di acido laurico, con proprietà antimicrobiche, e costituisce un’alternativa sostenibile all’olio di palma e di cocco. Grazie al suo profilo lipidico, è ideale nei mangimi per animali sensibili alle infezioni batteriche (come i suinetti in svezzamento), contribuendo a ridurre l’uso di antibiotici.






Inoltre ...
Frass
il residuo del processo di alimentazione degli insetti è un ammendante organico di alta qualità, ricco di sostanza minerale e nutrienti, con valori fertilizzanti doppi rispetto al compost tradizionale. Migliora la vitalità microbica del suolo, aumenta la presenza di humus e, grazie alla chitina, agisce come elicitore e rafforza le difese delle piante contro parassiti e funghi.


Chitina
La principale componente dell’esoscheletro degli insetti, è un biopolimero naturale, duro, flessibile e biodegradabile. Le sue caratteristiche la rendono preziosa per applicazioni biomedicali (suture, bende, pelle sintetica) e per la produzione di chitosano, un derivato con proprietà cicatrizzanti e immunostimolanti per piante e animali.


Il mercato
Previsioni
Entro il 2030, la maggior parte della domanda di farina di insetti sarà destinata al settore del petfood (circa il 40-50% della farina di insetti prodotta).
Il settore dell'acquacoltura potrà assorbire il 25-35% della produzione in termini di quota, stimolato da una crescente domanda di pesci carnivori (trote, salmone).
Dimensioni importanti saranno raggiunti anche nei settori avicolo (20-30%) e in quelli dei suini (5-15%). Il valore stimato del mercato UE a 10 anni è di 2 miliardi di euro all’anno


Insetti e farina di pesce
Attualmente, la farina di pesce è prodotta soprattutto da specie catturate in natura e che non sono di interesse per il consumo umano o, in misura minore, da frazioni dell'industria estrattiva e conserviera.
Le stime sulla quantità disponibile ogni anno sul mercato sul mercato variano da 4,9 a 7 milioni di tonnellate, dipendendo dalle condizioni ambientali della pesca.
La produzione europea è di circa 480 mila tonnellate all’anno e le importazioni arrivano a 250 mila tonnellate.
Oltre il 75% della farina di pesce viene impiegata in acquacoltura.


Per quanto sia ormai una opinione diffusa che l’affermazione dei prodotti insect-based sarà legata alle qualità nutrizionali e al valore aggiunto degli stessi, e non alla sola economicità delle materie prime, un confronto rispetto alla dinamica di mercato e dei prezzi della farina di pesce è comunque opportuno farlo.
Prezzi di mercato
Il grafico propone una valutazione di come potrà evolvere il prezzo di mercato della farina di pesce nei prossimi dieci anni, in base alle serie storiche dei prezzi all’origine del principale produttore mondiale (Perù – fonte world bank) e ai prezzi a cui sono trattate alle Borsa di Bologna le farine sudamericane e europee.


Per via della minore quantità disponibile, delle maggiori qualità ambientali e nutrizionali e per il fatto che i prezzi all’ingrosso sono, in genere, più alti dei valori di borsa, si può prevedere che - a regime - la farina di insetto avrà un prezzo effettivo superiore almeno del 30% rispetto a quello di borsa della farina di pesce.
I prezzi target a 5 anni della farina di insetto sono ipotizzati tra 3.800 – 4.500€/t
La domanda di mangimi animali aumenta, le disponibilità di pescato sono in costante riduzione e l'inflazione nei paesi produttori di farina di pesce è mediamente molto più alta di quella europea. Per cui il prezzo della farina di pesce sul mercato è destinato ad aumentare nei prossimi anni.
Per contro l'industria dell'allevamento di insetti dovrebbe mettere sul mercato quantità crescenti di farina a costi inferiori agli attuali grazie all'efficientamento del sistema. Il punto è capire quando i prezzi delle due materie prime si incontreranno.
Gradimento
Accettazione sociale degli insetti come mangime


Nel corso del 2021 in occasione del progetto di ricerca Flies4value è stato realizzato un sondaggio per verificare la disponibilità da parte di un campione significativo della popolazione di acquistare uova provenienti da galline alimentate con insetti.
Intorno al tema degli insetti come cibo c’è molta discussione mediatica.
Però è certo, che gli alimenti e i mangimi i derivati dagli insetti sono una risorsa proteica necessaria che torna utile alla produzione locale europea.


Sono anche molto interessanti le motivazioni di coloro che si sono pronunciati come POCO favorevoli, da cui si evince che i contrari assoluti alla prospettiva indicata sono in realtà una percentuale minoritaria tra i consumatori.
La corretta comunicazione sarà la leva decisiva.
Si sta affermando la consapevolezza che i mangimi a base di insetti possono contribuire a miglioramenti incrementali della sostenibilità e ad una maggiore circolarità.
Vari studi mostrano che i consumatori sono più disposti ad accettare prodotti alimentari realizzati con ingredienti di insetti.
I principali fattori che influenzano la volontà di acquistare prodotti alimentari proteici alternativi sono legati al loro alto valore nutrizionale e al basso impatto ambientale
Il dato conferma i risultati della precedente ricerca PROteINSECT che aveva certificato che oltre il 75% dei consumatori europei ritengono accettabilecnutrire gli animali di allevamento con proteine di insetti.
Il sostegno pubblico
L’Unione Europea considera l’allevamento di insetti un settore strategico per la transizione verso un sistema alimentare più sostenibile e circolare, sostenendone la ricerca e l’autorizzazione dei prodotti.
In Italia, invece, l’approccio resta più prudente e frammentato, con resistenze culturali e normative che ne rallentano la diffusione industriale.


UE
Strategia ben definita e regolamenti specifici approvati.
Forte incoraggiamento da parte di Francia, Olanda, Belgio, Svezia, Danimarca e Germania a favore di una rapida approvazione di misure per l’ampliamento dei materiali da impiegare come feedstock.
Prevista apertura all'impiego come feedstock dei catering waste.
Contribuzioni pubbliche da parte di Commissione Europea e BEI
Governo italiano Vs. Unione Europea


Italia
Diffuso sostegno a livello di amministrazioni regionali (in particolare: Piemonte, Emilia, Lazio e Alto Adige).
Sostegno e collaborazione da parte di enti di ricerca istituzionali e ASL.
Opposizione da parte del Ministero dell’Agricoltura alla liberalizzazione del settore.
Approvazione di normative in contrasto con le direttive europee.
Forte opposizione da parte di Coldiretti.
Supporto moderato da parte di Confagricoltura






