Come cambia l'agricoltura

Uno scenario in rapida evoluzione

Il mondo dell’agrifood è in una fase di profonda trasformazione.
Le crisi geopolitiche, energetiche e sociali hanno accelerato dinamiche già in atto, mettendo in luce le fragilità strutturali del sistema agroalimentare europeo.
Allo stesso tempo, cresce una nuova sensibilità verso l’ambiente, la sostenibilità e l’origine dei prodotti.
È un contesto che impone una riprogrammazione radicale del sistema agroindustriale.

Non è più solo una questione di produzione, ma di visione.

Oggi

Gli agricoltori europei si trovano in una posizione difficile: la globalizzazione da una parte, la concentrazione del potere nella distribuzione dall’altra. Il tutto in mezzo ad una crisi geopolitica che ha continui riflessi sulle condizioni di mercato.


Domani

Chi non saprà distinguersi per tracciabilità, sostenibilità, qualità ed eticità dei sistemi di produzione rischierà di non poter competere efficacemente e sarà escluso dai mercati più interessanti.

Macro trends

Ecco perché le proposte di impresa più sostenute dai fondi di investimento nel settore dell'agrifood si muovono tutte nella stessa direzione, finanziano i progetti che sappiano coniugare etica, ambiente, servizi e tecnologia per costruire nuove filiere resilienti.

In questo scenario in evoluzione, l’Italia gioca una partita particolare.
Da un lato, deteniamo il più alto valore aggiunto agricolo dell’Unione Europea, frutto della nostra straordinaria biodiversità e della qualità delle produzioni.
Dall’altro, il sistema resta frammentato: centinaia di migliaia di microimprese, con margini ridotti e poca forza contrattuale.

Oltre il 60% degli operatori non raggiunge livelli soddisfacenti di redditività…

L'agricoltura in Italia

Questo ci porta a una conclusione chiara: servono nuove filiere produttive, più forti, più integrate, più giuste per restituire forza competitiva all'agricoltura.

E così, il ricambio generazionale si ferma: i giovani guardano altrove.

Non vedono nell’agricoltura un futuro, e non perché manchino competenze e passione, ma per le basse prospettive economiche e la scarsità di strumenti adeguati per competere:

  • L’accesso al credito è complesso e, sebbene gli incentivi siano rilevanti, non assicurano ritorni stabili.

  • Il cambiamento climatico riduce la produttività e accresce l’incertezza.

  • La mancanza di competenze tecniche frena il trasferimento tecnologico.

  • La dipendenza dalle importazioni di materie prime limita l'autonomia strategica delle imprese:

Il giusto valore del lavoro

Nonostante la disponibilità di capitali, in Italia l’attuazione delle nuove tendenze dell'agrifood incontra ancora molti ostacoli, sia per la peculiare complessità territoriale, sia per fattori strutturali.

Le dinamiche internazionali sui meccanismi di definizione di prezzo dei prodotti agricoli e il potere negoziale del trade generano fluttuazioni di prezzo difficili da gestire.

  • Oggi, su 100 euro spesi dal consumatore, all’agricoltore restano solo 7 euro.

  • E se il prodotto è trasformato, la quota scende addirittura a 1,5 euro.

  • Il resto del valore si disperde lungo la catena della distribuzione e della logistica.

Perdita di dignità professionale, precarietà della manodopera, lavoro nero, caporalato sono conseguenze dirette di questa situazione oggettivamente iniqua !

Superare le difficoltà

I problemi sono sul tavolo, ma nessun destino è inevitabile. Nonostante gli ostacoli — normativi, strutturali, finanziari — le imprese agricole italiane possono ancora giocare un ruolo decisivo.

Perché le nostre imprese agricole possono diventare protagoniste della transizione sostenibile e assumere un ruolo chiave nello sviluppo di sistemi circolari capaci di ridurre lo spreco alimentare.

Possono ridurre gli sprechi, rigenerare risorse, creare valore circolare sul territorio.

Serve però un cambio di passo. Le aziende devono smettere di agire isolate… e operare in rete. .Solo così potranno accedere a tecnologie, capitali e mercati globali in modo competitivo.

Per riuscirci, è necessario ripensare le filiere, rendendole più integrate, sostenibili e coerenti con la crescente domanda di qualità ed eticità dei consumatori.

È in questa direzione che si muove la nostra proposta.

Filiere Future

Attualmente solo poche grandi imprese agricole dispongono di una reale autonomia strategica e di un solido potere contrattuale per gestire tutte le fasi del processo agroalimentare.

Per restare competitive, le piccole realtà dovranno reinventarsi e diversificare le proprie attività, ampliando la gamma di prodotti e servizi e integrando la produzione tradizionale con nuove coltivazioni o allevamenti.

Ma se si vuole realmente "rigenerare" occorre puntare più in alto, valorizzando anche le funzioni di presidio e di servizio al territorio che le imprese agricole possono offrire.

I nuovi stili di vita aprono spazi di mercato inediti, fondati su un diverso rapporto con la natura, sull’evoluzione del concetto di qualità e sulla crescente attenzione alla responsabilità sociale.

L’agricoltura del futuro nasce da qui: dall’integrazione tra sostenibilità, innovazione e collaborazione. Un cammino che richiede visione, coraggio e la capacità di costruire insieme nuove forme di valore condiviso.

Nuovi prodotti per bisogni evoluti

Anticipare il cambiamento

A visual representation of circular economy processes.
A visual representation of circular economy processes.
assorted fruits displays on pallets
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green leaf plant on brown soil
green leaf plant on brown soil

La nuova agricoltura sarà quella che saprà differenziare per crescere in nuovi spazi di mercato più redditizi e radicarsi nel territorio per valorizzare la percezione di qualità dei prodotti nei canali di distribuzione.
Gli agricoltori vincenti saranno quelli in grado di:

  • Usare tecnologie digitali per raggiungere direttamente i consumatori, riducendo la dipendenza dai distributori tradizionali.

  • Proiettare il consumatore in un futuro sostenibile per distinguersi e valorizzare la produzione.

  • Integrare la distribuzione nel modello di business, per tutelare il capitale reputazionale dell’impresa.

  • affermare il vantaggio competitivo sulla qualità e sul corretto posizionamento dei propri prodotti.

Portare il consumatore «dentro» la realtà agricola locale è il primo passo per affermare la qualità e l'etica professionale come valori di prodotto

Portare il consumatore «dentro» la realtà agricola locale è il primo passo per affermare la qualità e l'etica professionale come valori di prodotto

Ripensare il modello di commodity

bokeh photography of person carrying soil
bokeh photography of person carrying soil

Le imprese agricole possono contribuire alla transizione sostenibile del sistema agroalimentare valorizzando gli scarti organici e trasformandoli in nuove risorse.

Porre il territorio al centro della filiera l'allevamento di insetti permette di ridurre sprechi alimentari, rifiuti e trasporti inutili, con minori emissioni di CO₂ e una produzione di mangimi più sostenibile per nutrire il mondo di domani.

Ripensare il modello di commodity significa innovare per cambiare le regole del gioco, restituendo dignità e prospettiva al lavoro agricolo.

Significa costruire insieme una nuova alleanza tra agricoltori, imprese, distribuzione e clienti.
Un’alleanza basata sulla sostenibilità reale, sulla tracciabilità, sulla capacità di creare filiere resilienti e competitive.

Il futuro dell’agricoltura non è lontano: è già qui, nelle scelte che facciamo oggi.
E chi saprà anticipare il cambiamento, sarà protagonista di una nuova stagione di crescita sostenibile, capace di unire economia, ambiente e valore umano.

Scopri la nostra proposta per rigenerare l'agricoltura