Il valore ambientale dell'allevamento di insetti


I prodotti a base di insetto sono proteine e grassi di alta qualità che vengono realizzati senza pesare sull'ambiente.
Basse emissioni e limitato impiego di risorse fossili: ogni confronto con la produzione di soia o di farina di insetto è a favore di questa nuova filiera.
Sostenibilità


L’allevamento degli insetti è un’attività in grado di produrre polpa di carne di qualità (cioè sana, nutriente, senza osso e tagli minori…) ad un costo industriale inferiore ad ogni altra produzione zootecnica.
La carne di insetto è conveniente e con un mercato pronto


Il fatto che questa carne si venda per alimentare polli, pesci o animali domestici e non l'uomo è una questione di semplice opportunità commerciale.
E il processo produttivo ha un impatto ambientale assolutamente minimo.
Gli insetti sono una soluzione per la riduzione dei rifiuti






Gli insetti si nutrono volentieri di scarti organici e gli altri materiali che sarebbero considerati immangiabili dall’uomo.
È un modello di riciclo efficiente, che non pesa sui cittadini e può ridurre sensibilmente i costi di recupero dei rifiuti organici.
Le produzioni derivate dall'allevamento di insetti, inoltre, permettono di ridurre in modo sostanziale la dipendenza dalle importazioni di proteine per produrre mangimi.
In questo modo si possono riciclare il 100 % di sostanza nutritive che altrimenti andrebbero sprecate o – al limite – trasformate in una forma di energia cara e quantitativamente inconsistente.
Insetti per l'economia circolare
L’allevamento di insetti produce valore perché permette di bio-convertire gli scarti organici in prodotti per i quali esiste un mercato (farina e olio proteico, derivati chimici, ammendanti...) senza necessità di contribuzioni pubbliche.
Quindi, per quanto di recentissimo sviluppo, la bioconversione dei materiali con l’impiego di larve va vista come una realtà grado di rivoluzionare il significato tradizionale di “scarto organico”.
È un processo perfettamente in linea con quanto disposto dalla Direttiva 2008/98/CE che stabilisce in modo inequivoco l’ordine di priorità nelle scelte di trattamento dei rifiuti (prima il riutilizzo, poi il riciclo infine la valorizzazione energetica e, infine, la posa in discarica).


Per una valutazione preliminare dell’impatto della proposta industriale, nel 2021 avevamo condotto un’analisi comparativa delle prestazioni di sostenibilità ambientale, territoriale, socio-economica e sanitaria del processo di allevamento di insetti, mettendolo a confronto con altre modalità di smaltimento e valorizzazione dei rifiuti.
L’obiettivo era valutare in modo oggettivo in che misura le principali soluzioni di gestione dei rifiuti rispondano alle esigenze della popolazione e del territorio in termini di sostenibilità.
Impact Value
Il metodo si basa sulla compilazione di una check list che permette di valutare quanto una modalità di trattamento dei rifiuti sia sostenibile dal punto di vista ambientale, territoriale, sociale, sanitario ed economico.
Ogni aspetto viene analizzato attraverso alcuni indicatori adattati al contesto specifico.
La tabella riassume i risultati di questa valutazione comparativa.


Lo smaltimento in discarica è il sistema di gestione dei rifiuti con la peggiore prestazione di sostenibilità in relazioni a tutti i parametri di impatto. Del resto, è un modello osteggiato da tutte le politiche comunitarie in tema di rifiuti, anche se ancora presente in molte realtà territoriali.


La produzione di compost da FORSU presenta diversi elementi di merito, anche se i costi di gestione della raccolta differenziata e di smaltimento sono molto rilevanti. I problemi di odore che comporta lo rendono inoltre un processo osteggiabile dalle comunità locali.
La possibilità di valorizzazione economica del compost è più ipotizzata che reale in quanto il materiale è, normalmente, di scarsa qualità senza una effettiva collocazione commerciale (a differenza del frass - le feci degli insetti -. che costituiscono un ammendante di ottima qualità).
Conclusioni
Tra i due processi di bioconversione confrontati, è da evidenziare come il sistema modulare di piccola taglia sia da preferire alle vertical farm perché rende possibile ridurre in maniera significativa i consumi energetici per la gestione del microclima, del riscaldamento invernale e raffrescamento estivo.


La possibilità di abbinare all’impianto di bioconversione un impianto di produzione energetica rinnovabile di piccola taglia rappresenta un ulteriore punto di forza della scelta tecnologica diffusa.
Criteri ESG
Elementi di coerenza della nostra proposta con gli obiettivi Agenda 2030






